LA VILLA
Una volta questa era la pista dei padroni di casa. Uno dei due giganti più difficili al mondo (assieme ad Adelboden) parlava solo italiano e non solo con la cadenza inconfondibile di Alberto Tomba, vincitore sulla mitica Gran Risa per ben 4 volte. Pramotton, Blardone, Simoncelli: un totale di 9 vittorie e 23 podi azzurri su 30 tentativi, visto che proprio ieri si celebrava il trentennale della ormai tradizionale gara organizzata da Marcello Varallo. A quattro anni di distanza dall’ultimo acuto (di Max Blardone, che ieri ha annunciato il ritiro a fine stagione), l’Italia si deve accontentare degli anonimi piazzamenti di Roberto Nani (11esimo), Florian Eisath (13esimi) e dell’eterno Manfred Moelgg (15esimo), apparso in netta ripresa anche in questa disciplina dopo il grave infortunio della scorsa stagione.
Azzurri: il ricambio generazionale tarda
Onestamente, non può bastare: il ricambio generazionale tarda (ieri ha esordito su questa pista il promettente Tonetti, peccato abbia già 26 anni), e dietro i giovani faticano a spingere. Alla fine vince ancora una volta Hirscher, come nelle ultime stagioni: l’austriaco, che sta approfittando del calo del dominatore assoluto delle scorse annate Ted Ligety, ha recuperato nella seconda manche il distacco dal francese Muffat-Jeandet raggiungendo così Tomba come numero di vittorie in gigante sulla Gran Risa. Dietro a lui il giovane norvegese Kristoffersen, competitivo anche in gigante. In classifica generale Hirscher si riprende la leadership (540 punti) risorpassando Svindal (520), staccati di oltre duecento punti Jansrud e Kristoffersen.
Attesa per l’inedito Gigante parallelo
Il prossimo appuntamento è per questa sera (lunedì 21 dicembre ore 17.45, diretta Rai Sport HD), con l’inedito gigante parallelo sempre sulla Gran Risa: tra gli atleti, come sempre molto conservatori, c’è più scetticismo che curiosità per una gara che si preannuncia spettacolare e televisiva ma senza dubbio meno tecnica.
Andrea Saule