Mentre la stagione delle donne continua nel segno delle maledizioni meteo (le gare finora son state annullate per mancanza o abbondanza di neve, oggi in Slovacchia addirittura per vento), a due passi dal confine Marcel Hirscher chiude il discorso Coppa del Mondo generale e, a meno di disastri nell’ultima gara a S.Moritz, anche la Coppetta di gigante sarà sua. L’austriaco, a Kranjska Gora, ha interrotto il dominio del rivale francese Alexis Pinturault (che veniva da quattro vittorie di fila nella disciplina) dimostrando che sul ghiaccio i suoi potenti muscoli non ce li ha nessun altro. Già, il ghiaccio, l’amico ghiaccio che ha salvato stagioni deludenti in casa azzurra, oggi ha tradito: la squadra italiana di gigante, di certo la meno talentuosa mai avuta – nel post Tomba c’era almeno Patrick Holzer a dare qualche gioia di tanto in tanto – ha deluso anche dove, per caratteristiche della pista e della neve, avrebbe dovuto essere competitiva. Il tutto senza nessun errore particolare: i nostri non vanno e basta. Prima che scendessero i “meno dotati” della prima manche, a lungo gli azzurri hanno occupato le ultime cinque posizioni, con distacchi superiori ai due secondi e mezzo. La “scuola”, insomma, quella dei Thoeni e dei Gros, dei Pramotton e dei Simoncelli, va rifondata, magari prendendo ad esempio la vicina Francia, che ne ha quattro nei migliori otto al mondo.